La scomparsa di personalità tanto luminose lascia al buio il cammino non solo di chi le ha conosciute, ma anche di coloro che ne hanno apprezzato il talento.
Il 13 marzo scompare prematuramente a 65 anni per complicazioni legate al covid, Giovanni Gastel, signore e artista della fotografia.
Nato dall’incrocio tra nobiltà e borghesia (la madre era sorella del celeberrimo regista Luchino Visconti), Giovanni Gastel si innamora fin da adolescente dell’arte della fotografia tanto da debuttare appena ventenne da Christie’s, la più grande casa d’aste al mondo. Da lì inizia una carriera costellata da soddisfazioni e riconoscimenti: negli anni ‘80 grazie a fortunati incontri approda al mondo della moda, collaborando per riviste importanti tra le quali “Annabella” e “Vogue Italia”.
Sono però gli anni ’90 a regalare a Giovanni Gastel la consacrazione definitiva ad artista della fotografia: le più grandi case di moda italiane gli commissionano delle campagne pubblicitarie che riscuotono un tale successo tanto da permettergli di approdare a Parigi prima, per lavorare per marchi come Dior, Nina Ricci e Guerlain, e nel Regno Unito e in Spagna poi.
Celebri i suoi ritratti a personalità d’eccellenza del panorama artistico, politico e cinematografico nazionale e internazionale: Barack Obama, Fiorello, Roberto Bolle, Pino Daniele, Marco Pannella, Johnny Depp, solo per citarne alcuni, ritratti che faranno parte dell’ultima -indimenticabile- mostra del 2020 al Museo Maxxi di Roma.
In 40 anni di carriera Gastel, amato da tutti coloro che aveva immortalato con impegno e professionalità, si è dedicato anche alla poesia e al disegno, arti poi non così lontane dalla fotografia, che hanno contribuito a rivelare al pubblico il suo animo eclettico e inquieto.
Uomo gentile, appassionato, garbato e spiritoso, riusciva a catturare nei secondi di immobilità di chi ritraeva l’animo che si celava dietro lo sguardo, la bellezza della personalità, la leggerezza del tempo e delle rughe. Una bravura riconosciutagli unanimemente.
Ecco una poesia dalla quale traspare tutta l’eleganza dell’animo artistico e sensibile di Giovanni Gastel:
“Come un cane sbandato
in cerca di pace
ho girato il mondo.
Molti cuori
hanno accompagnato
a tratti il mio cammino.
Quasi questa malinconia
fosse una calamita
e i miei occhi uno specchio
in cui ritrovarsi.
Non ho molto da lasciarvi
amici cari
qualche fotografia
qualche poesia…
L’eredità di un sognatore
cascato in un mondo che fatica a capire”.
Ciao Giovanni.
By Valeria Eboli
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